Attualmente in Turchia, il costo per nutrire una famiglia supera il reddito percepito da chi guadagna il salario minimo.
Una famiglia con tre bambini piccoli, incluso un neonato di quattro mesi, sta affrontando una situazione drammatica a Istanbul: deve affrontare tre mesi di ritardo nel pagamento dell’affitto, ha l’acqua e l’elettricità staccate e il padrone di casa bussa incessantemente alla porta. Il padre, che desidera rimanere anonimo, racconta che suo figlio soffre di epilessia ed è stato in ospedale per due settimane. Disperato, afferma: “Sto lentamente morendo, la mia dispensa è vuota”. Con solo 100 lire turche (circa 3,4 euro) a disposizione, si trova a dover scegliere se acquistare pannolini, latte in polvere o olio per cucinare.
Questa famiglia non è l’unica a vivere in difficoltà. Un rapporto recente dell’Istituto statistico turco indica che circa un terzo della popolazione rischia la povertà o l’esclusione sociale. Questa situazione preoccupante potrebbe compromettere i progressi fatti dalla Turchia nella lotta contro la povertà, ottenuti a partire dai primi anni 2000, grazie a una rapida crescita economica.
Hacer Foggo, coordinatrice dell’Ufficio di solidarietà contro la povertà del Partito Popolare Repubblicano (CHP), afferma che, nonostante la sua esperienza ventennale nel settore, non ha mai assistito a una crisi così grave. Tra i segnali allarmanti elencati vi sono donne impossibilitate a comprare prodotti igienici, l’aumento dell’obesità tra le famiglie che si rivolgono a cibi economici e di scarsa qualità, e studenti che abbandonano l’università.
Foggo evidenzia che molte persone non riescono più a soddisfare i propri bisogni fondamentali, il che porta a problemi di ansia, depressione e isolamento sociale. I medici hanno segnalato un incremento di problemi di salute mentale nella popolazione, accompagnato da un significativo aumento nell’uso di farmaci psicotropi. Inoltre, un sondaggio del 2022 ha rivelato che due terzi degli intervistati si sentono depressi a causa delle difficoltà finanziarie.
La situazione colpisce ampi settori della popolazione turca, ma, secondo Foggo, i bambini sono quelli che ne stanno subendo maggiormente le conseguenze. Molti di loro vanno a scuola a stomaco vuoto o abbandonano l’istruzione per lavorare e aiutare la famiglia. Foggo avverte che stiamo assistendo all’emergere di una generazione con gravi problemi di salute mentale e psicologica.
Secondo dati UNICEF del 2020, circa un terzo dei bambini in Turchia vive in situazioni di povertà e sperimenta privazioni materiali, il tutto ricollegabile a gravi difficoltà economiche nel Paese.