Serena Bortone, qualche tempo fa, ha aperto il suo cuore su carriera, amore e quel giorno, a soli 14 anni, in cui incontrò Lady Diana.
Serena Bortone, noto volto di Rai 1 grazie al suo amato programma “Oggi è un altro giorno”, si è aperta in un’intervista esclusiva, qualche tempo fa, al Corriere della Sera, rivelando aspetti profondi della sua vita e della sua personalità vibrante. Definita dal suo psicanalista come “infermiera brillante”, descrizione che sottolinea il suo impegno totale verso gli altri con l’esuberanza che la contraddistingue, Serena Bortone emerge come una delle conduttrici più stimate in Italia.
Nel raccontarsi, Serena ha rivelato di essere stata una bambina precoce, iniziando la scuola a soli 5 anni e dimostrando, sin da piccola, una spiccata inclinazione verso l’organizzazione e la leadership, come dimostrano gli spettacoli benefici che dirigeva per raccogliere fondi per missioni in Zaire. Attirando persino l’attenzione di figure politiche di spicco come Andreotti.
Nella sua famiglia, Serena ha parlato con affetto del fratello minore, di una madre catechista e di un padre che, pur avendo studiato in seminario, è stato sindaco democristiano. Sul fronte dell’amore, Serena ha ammesso di non aver mai fatto compromessi, riflettendo sulla sua natura determinata. Nonostante ciò, è stata felice nelle sue relazioni, includendo due convivenze significative nella sua storia personale.
Serena Bortone: successo e retroscena
Quando parla della sua vita senza figli, Serena sottolinea di non aver mai sentito il desiderio di diventare madre, focalizzando invece la sua energia nel lavoro e nell’indipendenza che le è stata trasmessa dalla madre fin da giovane. Il matrimonio e il tradizionale “abito bianco” non hanno mai fatto parte dei suoi sogni, preferendo concentrarsi sul proprio percorso professionale come motore principale della sua esistenza.
Questo stesso spirito l’ha portata ad incontrare anche personalità di rilievo come Lady Diana durante il suo impegno volontario da adolescente. Ha descritto l’incontro con la principessa come un momento che l’ha profondamente influenzata per il suo sguardo accogliente e per il suo impatto positivo.
“Da ragazzina andavo spesso con la mia famiglia a fare volontariato alla ‘Città dei ragazzi’. Il fondatore era britannico e vennero in visita gli allora Principi di Galles, Carlo e Diana” ha detto. “Io consegnai alla principessa un mazzo di fiori”, della quale ricorda lo “sguardo accogliente che ti faceva sentire importante. Io avevo solo 14 anni”.
E, ancora: “Alle volte il dolore diventa la tua identità, invece ho capito che non dovevo lasciarmi andare ai momenti bui, ma trovare energie per cambiare quello che non mi piaceva“. Nonostante abbia affrontato periodi difficili, Serena Bortone non ha mai permesso al dolore di definirla, preferendo trovare la forza per trasformare le sfide in opportunità di crescita e cambiamento.
