Cosa è il congedo di paternità alternativo e perché si può chiedere. Una misura che sostituisce la maternità obbligatoria della lavoratrice.
In Italia, oltre alla maternità obbligatoria, c’è anche la possibilità di chiedere un congedo dal lavoro da parte del papà. Tuttavia è un periodo ancora troppo breve e lontano dagli standard europei, poiché l’astensione obbligatoria del lavoro è soltanto di 10 giorni. Inoltre, si può chiedere il congedo parentale fino all’ 80% della retribuzione, ma tuttavia non è una misura che soddisfa i papà in Italia.
Ci sono, però, alcuni padri che possono usufruire di un congedo di paternità alternativo, ovvero quello che può essere chiesto in alternativa della madre che non può beneficiare della maternità. Ci sono dei casi, infatti, in cui è possibile richiederlo se si presentano determinate condizioni. Di quali si tratta nel dettaglio?
Congedo paternità alternativo: quando e perché
Ci sono dei casi in cui la madre non può prendere il congedo di maternità obbligatorio e questo obbliga i padri a dover occuparsi loro al 100% della prole. I motivi sono spesso gravi e vale anche per i figli adottati. Questo periodo di astensione obbligatoria dal lavoro sostituisce, sia per durata che periodo, quello della madre. In questo articolo parleremo delle condizioni necessarie affinché si verifichi tale possibilità.
Può chiedere il congedo di paternità alternativo il padre che ha perso la compagna, nel caso essa sia gravemente inferma o abbia abbandonato i figli. Così come in caso di affidamento esclusivo al padre, in caso di adozione o affidamento di minori a seguito della rinuncia della madre. Per questo periodo l’INPS riconosce un’indennità all’80% dello stipendio e l’astensione dura 5 mesi, suddivisi tra periodo pre-parto (due mesi) e parto (3 mesi). Il padre lavoratore può astenersi per tutta la durata del congedo o parte residua spettata alla mamma.
Questo diritto è disciplinato da una legge del 2001, modificata da un Dl del 2022 e spetta ai dipendenti, apprendisti, disoccupati o sospesi, lavoratori agricoli a tempo determinato o indeterminato, lavoratori a domicilio, addetti a servizi domestici o famigliari, a domicilio, i lavoratori LSU o APU e i dipendenti pubblici.
Esso spetta anche se la mamma è lavoratrici autonoma. Come detto, soltanto per motivi gravi il lavoratore può chiederlo e questo distingue la maternità dalla paternità, ma anche il congedo di paternità da quello parentale. Con quest’ultimo, il lavoratore si può astenere obbligatoriamente per un periodo di 10 giorni.